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XXVII Giornata della Pace a Pompei: un inno alla memoria, alla speranza e all’unione

Diecimila studenti in marcia a Pompei per ricordare Papa Francesco e invocare un mondo senza guerre.

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Pompei, 29 aprile 2025 – Diecimila voci si sono levate all’unisono nella città mariana per ribadire un messaggio chiaro e urgente: “La pace costruisce, la guerra distrugge”. È questo lo slogan che ha guidato la XXVII Giornata della Pace, svoltasi come da tradizione sul sagrato del Santuario della Beata Vergine del Rosario, in un’atmosfera intrisa di emozione e partecipazione, accentuata dal recente lutto per la scomparsa di Papa Francesco.

L’evento, organizzato dal Centro Educativo “Bartolo Longo” con il patrocinio del Comune di Pompei, ha visto la partecipazione entusiasta di studenti di ogni ordine e grado provenienti da tutta la provincia di Napoli.

La giornata si è aperta con l’Inno Nazionale, eseguito dalla Fanfara dei Carabinieri e cantato dal tenore Francesco Malapena, mentre migliaia di mani al petto e occhi rivolti al cielo hanno dato il via a un momento di profondo raccoglimento collettivo. Emozionante anche la benedizione della corona di rose da parte del Rettore, Mons. Pasquale Mocerino, poi issata dai Vigili del Fuoco fino alla statua della Madonna, in cima alla facciata del Santuario. In quel gesto semplice ma potente si è concentrato il cuore della giornata: affidare alla Madonna un messaggio di pace, speranza e memoria per il Santo Padre scomparso.

Il corteo, animato da sei bande musicali, gruppi folk e majorettes, si è snodato per le strade di Pompei in un turbinio di colori, canti e coriandoli. Il volo delle colombe, il lancio di petali dal campanile, gli interventi degli studenti e la testimonianza di artisti come Sebastiano Somma, Yoseba e la cantante Francesca Di Giacomo hanno reso l’evento un mosaico di emozioni e riflessioni.

“Vedere 10mila bambini marciare per la pace è stato emozionante”, ha dichiarato il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, mentre il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha incoraggiato i giovani a farsi portatori attivi di valori di fratellanza. Fratel Filippo Rizzo, ideatore e coordinatore della marcia, ha ribadito l’importanza dell’impegno quotidiano per costruire un mondo senza conflitti, nel solco dell’esempio di Papa Francesco, definito “amico dei giovani e dei poveri”.

A concludere la giornata, il canto collettivo di “We are the World”, seguito da “O Sole mio” e “Lady D”, ha suggellato il desiderio condiviso di un futuro fondato sul rispetto, sul dialogo e sull’accoglienza.

«La pace comincia da noi», ha detto un bambino. E forse non c’è verità più potente di questa.

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