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Caivano. Salvate il soldato Falco

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Siamo alle solite. Siamo tristemente alle solite. Il sindaco Falco non trova pace. Ciò che sta accadendo in maggioranza negli ultimi giorni appare come il solito ritornello visto e rivisto in città da più di 20 anni. Piccola premessa. Chi vi scrive conosce Enzo Falco da sempre. E lo stima pur non condividendo alcune scelte effettuate in campagna elettorale e soprattutto nelle ultime settimane. Ma di questi argomenti ne discuteremo successivamente. Andiamo avanti. Il solito polverone in salsa caivanese non si è fatto attendere. Figlio di una classe politica che pur di dettare tempi e modalità dentro la coalizione di governo, rischia di mandare all’aria l’unico progetto politico esistente in città. Del resto con ogni probabilità il sindaco varerà la nuova giunta nei prossimi giorni e accontenterà, o almeno si spera, le richieste delle forze politiche che lo sostengono in consiglio comunale. Ma questo modus operandi non ha fatto altro che scocciare la cittadinanza che ogni volta che si reca alle urne spera nel cambiamento, rendendo Caivano una città totalmente irriformabile.

E in questo bailamme il primo cittadino non ne può più di correggere il tiro delle forze politiche come se fosse una partita a Monopoli. D’altro canto sul piano politico, se davvero vogliamo trovare il pelo nell’uovo, Falco avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni per mettere ordine dentro la coalizione di governo. Un errore su cui gran parte degli alleati stanno facendo leva per ottenere il massimo risultato possibile rischiando di mandare tutto all’aria per l’ennesima volta. E tanti saluti al futuro della collettività. Ma se Atene piange, Sparta non ride. Come può l’attuale maggioranza aprire alle altre forze di centrosinistra presenti all’opposizione in queste condizioni? Siamo davvero sicuri che il rafforzamento del progetto politico che ha trionfato nelle urne alle ultime elezioni amministrative sia un obiettivo di tutti gli attori in campo? O lo è solo per una parte della maggioranza più vicina al sindaco? E da qui nasce un’altra domanda.

Dove sta scritto che se il sindaco non si dimette le forze politiche sono obbligate a chiedere posti di governo? A tal punto da mettere in discussione il voto del corpo elettorale ogni santo giorno? La verità è molto semplice. Enzo Falco resta un sindaco lontano dalle logiche della “politica politicante” (come direbbe il governatore De Luca) e proiettato a produrre risultati per una città totalmente abbandonata a sé stessa. Sostenuto da una classe dirigente che deve trovare la via della maturità. E che deve smetterla di segare il ramo sul quale è seduta. Pure perché, per chi se lo fosse scordato, Enzo Falco ha riportato il centrosinistra alla vittoria dopo 20 anni di brucianti sconfitte (su cui il Pd in primis ha grosse responsabilità). Ma non c’è nulla da fare. Mentre in tutta Italia si vota ogni 5 anni, a Caivano si vota in media ogni 2-3 anni. Mentre la credibilità va a farsi benedire.

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