Il WEB è pieno di gente che parla, scrive e discute delle criptovalute. In un precedente articolo abbiamo spiegato cosa si intende per criptovaluta. La parola criptovaluta è formata da due parole: “crittografia” (crittografia dei dati) e “valuta” (mezzo di scambio). Quindi, una criptovaluta è un mezzo di scambio (come moneta ordinaria) che esiste nel mondo digitale e utilizza la crittografia che garantisce la sicurezza delle transazioni. Criptovaluta è una forma alternativa di pagamento in contanti e carte di credito.
In termini semplici, criptovaluta è un tipo di moneta digitale o virtuale. Serve come moneta ordinaria, come dollari, sterline, euro, yen, ecc. Ma non ha controparti fisiche: banconote o monete che possono essere portate in giro, cioè la criptovaluta esiste solo in forma elettronica.
Ma a che servono esattamente? Essenzialmente sono state introdotti per due motivi. Rendere più difficili (ma non impossibili) i passaggi di denaro e guadagnare. L’ordine con cui abbiamo indicato i motivi non è casuale poichè l’utilizzo di questo tipo di valuta per compravendita di beni illeciti è in forte crescita tanto da costringere l’UE a vietare trasferimenti anonimi superiori ai 1.000 euro. Infatti gli utenti che praticano questo tipo di vendite sono molti di più di coloro che tentano di guadagnare con la moneta virtuale. Sono ancora pochi coloro che si dedicano al mining (creazione di moneta virtuale) e trading (compravendita di moneta virtuale così come si fa per le monete emesse da stati sovrani).
Investire in criptovalute non è un’attività adatta a tutti. I prezzi delle criptovalute sono soggetti a forti oscillazioni. La Consob, l’autorità del mercato finanziario italiano, insieme ad altri regolatori nell’Unione Europea ha avvertito gli investitori che le criptovalute “sono soggette a estreme volatilità di prezzo e hanno mostrato chiare indicazioni della presenza di una bolla dei prezzi” e che gli investitori che le acquistano “devono tenere a mente che esiste la possibilità di perdere una porzione considerevole, se non la totalità, dei soldi investiti”.
La spiegazione dell’estrema volatilità, cioè del fatto che le cripto posso cambiare prezzo molto in poco tempo, è l’altra faccia della medaglia del suo punto di forza. Infatti le cripto, a differenza delle monete ufficiali, non hanno una banca centrale o una istituzione che può intervenire per moderare le vendite e gli acquisti e quindi si possono verificare brusche variazioni di prezzo.
L’altro modo di guadagnare con le criptovalute è il mining, cioè la “creazione” del denaro virtuale grazie a programmi che girano su computer superpotenti per un tempo notevole. Dedicarsi a questo tipo di attività è poco redditizio perchè comunque logora le componenti hardware delle macchine ed ha un costo in energia elettrica sia per far funzionare i computer che per raffreddarli. Qualcuno ha provato ad installare grossi computer in posti freddi per risparmiare sul raffreddamento ma il risparmio è stato minimo.
L’argomento è troppo vasto per essere trattato in poche righe ma a nostro parere il successo delle criptovalute è legato alla possibilità di effettuare pagamenti elettronici poco tracciati piuttosto che alle possibilità di guadagno.