NAPOLI –“L’Epifania, manifestazione di Gesù come figlio di Dio è un momento di rinascita e di speranza che riflette l’importanza della fede e del risveglio spirituale” Con queste parole Padre Domenico Aiuto, parroco di Santa Brigida, ha sintetizzato il valore cristiano del giorno della Befana, che ha visto la partecipazione dei cavalieri e delle dame dell’Ordine Militare del Santissimo Salvatore e di Santa Brigida di Svezia con mantello e insegne (nella foto), provenienti dalla Puglia, dal Piemonte e dalle varie province della Campania: Biagio Abbate (Luogotenente Generale), Ivan Rebernik (Responsabile Esteri), Giannangelo Marciano (Luogotenente d’Italia), Vincenzo Rascato (Cavaliere), Pierluigi Scarpa (Storico dell’Ordine), Gerardo Palmese (Preside della Campania), Raffale Preziuso (Gran Giudice dell’Ordine), Domenico Nicolò (Cavaliere).
Il Luogotenente Generale Biagio Abbate, dopo aver portato i saluti del Gran Maestro, Conte Federico Abbate de Castello Orleans, si è soffermato sull’attuale guerra tra Palestina ed Israele: “nei momenti più difficili per l’umanità bisogna riscoprire la forza della preghiera affinché possano terminare i conflitti, con l’aiuto del Gesù Bambino che con l’ Epifania si presenta in modo Divino, quale Messia fattosi uomo per il suo popolo”
Al termine della celebrazione eucaristica, l’Ambasciatore Ivan Rebernik ha consegnato la patente di nomina a Cavaliere dell’Ordine al Sostituto Commissario di Polizia Marco Di Maggio, mentre il Cavaliere Rascato ha donato a Padre Domenico Aiuto la croce smaltata dell’ordine da lui stesso realizzata a mano. A seguire, come da tradizione sono state consegnate al parroco e alla responsabile della Caritas le prime copie del calendario 2024 dell’ordine realizzato dal Colonnello Palmese con i testi dello storico Scarpa.
A tal riguardo, il Luogotenente Generale Biagio Abbate ha sottolineato l’attualità del tema del calendario dedicato a Brigida paladina della famiglia nella Chiesa e al suo ruolo pedagogico:“Santa Brigida, nostra fondatrice ci rammenta oggi più che mai la difesa di quei valori cristiani intramontabili che instancabilmente richiamava nel rispetto del ruolo di Governo alla Regina Giovanna e al vescovo Bernardo: la difesa dei poveri, il rifiuto della pratica dell’aborto, il senso di giustizia e l’adozione di un corretto comportamento morale”.