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Immenso Napoli

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Lo Juventus Stadium incute timore, a tutti in Europa, in tante ci hanno lasciato le penne. Il Napoli si presenta a Torino con quattro punti di svantaggio a cinque giornate dalla fine del campionato. La squadra torinese entra in campo, nel suo stadio, tra la sua gente consapevole che superare questa serata di primavera le spianerà la strada per la vittoria in Campionato dopo l’amarezza dell’eliminazione da parte del Real Madrid in Champions League.  Appena mille tifosi azzurri stipati in un lato della curva, sommersi dal tifo juventino e da un’esperienza nera di sei anni, che ha visto sei sconfitte a Torino per il Napoli. In questo stupendo tempio del calcio si sono arenate le speranze di vittoria di Mazzarri, Benitez e lo stesso Sarri; indimenticabile il salvataggio di Bonucci che, con un’acrobazia da Cirque du Soleil tolse il pallone dalla testa di Higuain già in rete stirandosi per quel gesto la gamba destra. A nulla valse l’uscita dal campo del migliore difensore italiano, prima della fine della partita Zaza segnò il goal partita per la Juventus. Quasi sempre è stato così, il Napoli del bel gioco battuto dal cinico e utilitaristico calcio di Conte prima di Allegri poi.
Sarri schiera la formazione tipo con la sola assenza di Ghoulam infortunato. Alcuni calciatori non sono in forma e da qualche partita stentano a ritrovare gioco e lucidità Mertens su tutti. La Juventus si prepara all’incontro dopo il passo falso di Crotone e i due punti lasciati sullo Jonio che possono risultare decisivi alla fine del campionato. Dopo pochi minuti avviene un miracolo calcistico, Chiellini, s’infortuna dopo uno scontro di gioco con Insigne che svirgola la palla costringendo il difensore un gesto strano. Entra Lichtstainer e la difesa per la prima volta dal ritorno in “A” della Juve è tutta straniera. Il Napoli domina la partita ma è su di un calcio di punizione causato da Albiol per un fallo ai danni di  Higuain, che la squadra bianconera rischia di passare in vantaggio. Tira Pjanic, devia in barriera Callejion, palla sul palo, in tanti l’abbiamo vista dentro, la solita maledizione quando giochiamo con i bianconeri. Fortunatamente la palla esce fuori e il Napoli continua il suo gioco armonico e insidioso. La squadra di Sarri domina in campo, la Juve sorniona sembra voler emulare la partita dell’andata quando, chiusa in difesa, grazie ad un contropiede di Higuain segnò l’unica rete di quella partita. Il sorpasso avvenne la domenica successiva, il pareggio al San Paolo con la Fiorentina, il Napoli perse il primato. Questa volta Albiol e Koulibaly chiudono gli spazi e non danno possibilità a Dybala e al Pipita di creare grossi affanni. Il secondo tempo è come il primo, dominato dal Napoli, e le occasioni da rete sono sempre verso la porta di Buffon. Esce il fantasma Mertens entra Milik, Hamsik è sostituito da Zielinski. Le due sostituzioni danno più peso all’attacco napoletano, in particolare il centrocampista, entra nei meccanismi di difesa e ripartenza in modo egregio, come sempre, in questo campionato, potente e dinamico. Il Napoli negli ultimi dieci minuti sembra accelerare e nelle gambe dei calciatori azzurri sembra che ci sia più energia. L’ingresso di Rog rafforza questa ipotesi, ancora più alto il pressing, la Juve è alle corde. Arriva il 90’, ci saranno quattro minuti di recupero, il Napoli ottiene un calcio d’angolo. Si appresta al tiro Callejon, la parabola a rientrare sembra essere uno schema programmato per una delle tre torri del Napoli e una di esse, Koulibaly, stacca e incrocia il pallone di testa segnando. Quando il difensore del Napoli inizia la sua corsa verso Josè Maria Callejon tutti noi tifosi del Napoli pensiamo, in una frazione di secondo “è vero, siamo passati in vantaggio”.
L’azione riproposta da differenti angolazioni mostra la potenza e la bellezza di un gesto che rimarrà di sicuro nella storia del calcio italiano, ma anche nei cuori dei tifosi napoletani come quella stupenda punizione in area di rigore e la rete che Diego Maradona segnò alla Juventus dei campioni del mondo nel campionato 85-86 dopo tanti anni di amare sconfitte al San Paolo e al comunale di Torino, sempre battuti dalla Juventus.
L’ottimo Rocchi al 94’ fischia la fine dell’incontro, Sarri esulta abbracciando tutta la panchina e i calciatori in campo che come da rito si recano sotto la curva del settore ospite dai loro tifosi, tanti in lacrime. Lo sportivissimo pubblico juventino applaude riconoscendo alla squadra napoletana il carattere e la forza di averci creduto. Davanti all’abbraccio dei tifosi con la squadra, i complimenti di Buffon ai giocatori azzurri credo, indistintamente, tutti noi ci siamo commossi a guardare quelle lacrime di gioia, quell’esplosione di emozioni e anche l’aver esorcizzato un senso di frustrazione per una frase ricorrente “il Napoli ha un bel gioco ma la Juve vince”. Oggi, ieri sera anzi, il Napoli di Maurizio Sarri ha dimostrato di giocare bene e di vincere, contro la squadra più blasonata d’Italia, nel suo stadio, nella sua città, davanti al popolo bianconero, i suoi dirigenti e soprattutto i lacchè delle trasmissioni televisive, radiofoniche, della carta stampata e oltre che, faticheranno oggi a descrivere la sconfitta dei loro benefattori più che idoli calcistici. Sabato la Juventus giocherà a Milano contro l’Inter e il Napoli domenica affronterà a Firenze la squadra Viola conoscendo già il risultato dell’incontro di San Siro. Godiamoci questo momento, lo scudetto è a portata di mano ma ancora distante quattro partite, sarà difficile trovare persone in strada in queste quattro domeniche ma sono sicuro che l’intero popolo azzurro, il 20 maggio 2018, scenderà in strada, per festeggiare la vittoria in Campionato del Napoli, del più bel Napoli di tutti i tempi, quello di Sarri, del suo gioco della sua bellezza. Io ci credo, spero voi con me.

 

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Gianni Bianco
Gianni Bianco, inizia l'impegno politico e ricoprendo diversi incarichi organizzativi ed istituzionali. Socialista di ispirazione riformista, svolge tra alterne vicende i suoi ruoli, puntando in particolare, all'organizzazione del partito intervallato da alcuni sogni. Partecipa infatti alla fondazione del PD napoletano al fianco di Umberto Ranieri nel 2007 ma, qualche anno dopo ritorna al PSI, alla segreteria politica di Casoria. Negli ultimi anni corona un sogno, diventare giornalista. Scrive per le alcuni periodici locali, carta dei e web. Oggi sceglie di guardare ancora una volta il mondo dalla lente di ingrandimento dell'informazione e della cronaca politica. AreaNordnews sarà una nuova sfida, la più seria: far rivivere l'idea di una politica, di un'informazione; di un mondo che guarda a sinistra, dalla prospettiva dell'Area a Nord di Napoli.

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