Home Cardito Cardito: Gaetano Brancaccio, si dimette dal Ruolo di Vicecoordinatore del Partito Democratico

Cardito: Gaetano Brancaccio, si dimette dal Ruolo di Vicecoordinatore del Partito Democratico

Oggi, pubblichiamo la lettera di dimissioni di Gaetano Brancaccio, dal ruolo di Vicecoordinatore del circolo di Cardito

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Il tessuto politico di una comunità è un mosaico complesso, intessuto da passioni, ideali e visioni divergenti. In tale contesto, le dimissioni assumono un significato profondo, riflettendo una rottura di fiducia o una divergenza irreparabile tra un individuo e il suo contesto politico. Oggi, pubblichiamo la lettera di dimissioni di Gaetano Brancaccio, dal ruolo di Vicecoordinatore del circolo di Cardito:

Caro segretario e cari membri del coordinamento,

con la presente rassegno le mie irrevocabili dimissioni da Vicecoordinatore del circolo di Cardito. Ritengo questo un atto più che opportuno, doveroso.

Aver ricoperto questo ruolo è stato per me un vero privilegio e ringrazio tutti coloro che hanno consentito ciò. Per capire le ragioni che inducono qualcuno a lasciare, occorre comprendere prima di tutto le ragioni dell’esserci stato. A fronte dell’avanzare delle Destre, io ho sentito il dovere di aderire a questa nuova stagione partitica\politica credendo fermamente nella necessità di dare il massimo nella ricerca di un centro sinistra plurale ed inclusivo.

La celebrazione dell’ultimo congresso doveva rappresentare l’occasione per ritrovare l’entusiasmo di un tempo, per riempire di contenuti il nostro agire politico, per tracciare un indirizzo comune di sintesi politica. Tutto questo non è stato.

Sono state assunte decisioni fondamentali per la nostra comunità senza un dibattito, ci si è isolati dal contesto politico e sociale per rinchiudersi in una cerchia sempre più ristretta. Pur consapevole che il senso di appartenenza ad una comunità politica imponga l’adeguarsi alle scelte della maggioranza ciò non deve escludere la più ampia discussione nel rispetto del pluralismo, dell’indipendenza delle idee, principi fondanti di un partito che si dice democratico.

Il solco tracciato tra il mio intendere l’impegno politico e l’attuale azione politica è troppo profondo. Il partito democratico ha perso la sua vocazione principale: “l’essere comunità”. Comunità aperta, che tenta di coinvolgere i cittadini che quotidianamente, spesso intimoriti e un po’ prevenuti, si avvicinano alla politica, anche senza una tessera di partito, ma che vorrebbero essere coinvolti nelle decisioni, non subirle in virtù di un “bene superiore”, non condiviso e tanto meno noto.

Il Partito democratico non è più il luogo di sintesi delle migliori tradizioni politiche della nostra comunità.

Poter pensare di essere l’unico partito presente sul territorio solo perché si ha una sede, ormai condivisa con altre forze politiche e per tanto non più identificativa, situazione che non ci consente neanche di affiggere la tabella per motivi sconosciuti, non sono più situazioni sostenibili.

In questo periodo ho cercato di andare oltre a tutto questo ma penso che ora sia il momento di fermarsi, di fare un passo indietro sperando che questo possa essere momento di riflessione forte su chi siamo e dove vogliamo andare.

La politica è passione, è impegno, è sofferenza, è determinazione, è delusione e gioia allo stesso tempo. Impegnarsi in politica, a tutti i livelli, rende “vivi”. Pertanto, io non smetterò di occuparmi di politica.

Voglio credere che un giorno il partito possa ritornare il luogo, dove donne e uomini, giovani e anziani, possano incontrarsi, discutere, confrontarsi sui temi della diseguaglianza sociale, dell’integrazione dei più deboli, della giustizia, della crescita sociale ed economica.”.

È sempre difficile prendere decisioni che influenzano il proprio percorso politico e le dimissioni di Gaetano Brancaccio, rappresentano un momento di riflessione per tutto il partito. Il suo impegno e la sua dedizione hanno contribuito alla vita del partito, ma come ha ben specificato nella lettera, continuerà senza dubbio a contribuire alla vita politica della comunità carditese.

Possiamo solo augurargli il meglio per il suo futuro politico.

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