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Cardito, Il sindaco Cirillo “regala” palazzo Loffredo

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Il sindaco Cirillo concede in comodato d’uso “gratuito” il Palazzo ex Orfanotrofio Loffredo, ubicato in via Roma n. 82, all’ASL Napoli 2 Nord, per l’espletamento dei servizi sanitari di Guardia medica, Soccorso 118 e Coordinamento ADI.
L’Orfanotrofio Loffredo è un’opera che fu costruita nel 1826 dal Principe di Cardito e Marchese di Monteforte Ludovico Venceslao Loffredo. La struttura all’inizio fu utilizzata come ricovero per “giovane donzelle abbandonate”, successivamente, a partire dal 1842, divenne Orfanotrofio di Cardito, un luogo di riferimento per molti orfani e trovatelli. L’istituto aveva il compito di contribuire alla formazione delle persone che hanno trascorso gli anni più delicati della loro vita. Prevedeva l’istruzione, letteraria, religiosa e tecnica. Oltre all’insegnamento della lingua italiana, di geografia e storia, religione, prevedeva anche l’apprendimento di un’arte o di un mestiere, come quello di tipografo, sarto, calzolaio, tessitore, falegname, fabbro, o intagliatore. Gli alunni più volenterosi si dedicavano allo studio della musica per imparare a suonare uno strumento musicale. Un vero luogo di riferimento di orfani, che venivano accolti, allevati, istruiti e messi in condizione di affrontare il futuro. Una volta usciti dall’istituto avevano delle buone probabilità di un rapido inserimento nel mondo del lavoro, soprattutto per coloro che erano in grado di suonare uno strumento musicale. Possiamo dire che l’istituto è stato fonte di cultura per tanti nostri compaesani, una palestra in cui si sono forgiati soprattutto grandi maestri di musica, riconosciuti in tutti il mondo. Un luogo dove si sono formate generazioni che hanno costruito, per noi, il futuro della società in cui viviamo.
Con il trascorrere degli anni, l’orfanotrofio non effettuò più attività educative e religiose, dandolo in fitto al comune di Cardito per adibirlo a scuola media. Successivamente il palazzo diventò di proprietà Comunale. Per un periodo di tempo molto lungo è stato abbandonato diventando un luogo di sversamento di rifiuti. Su iniziativa di politici lungimiranti, dell’amministrazione Barra, fu presentato un progetto di restauro generale con adeguamento statico e funzionale. Il progetto fu finanziato dalla Regione Campania, con un importo di 2.700.000 euro, che ha restituito alla comunità carditese un’immobile con una superficie utile ai servizi di 2.400 mq su tre livelli.
In base ad una semplicissima indagine di mercato, il valore di fitto, di una struttura di queste dimensioni, riportato anche nei piani di alienazione degli immobili che si sono susseguiti negli anni precedenti, ammonterebbe a 12.073,99 euro mensili. Un introito per le casse del comune di Cardito di 144.887,88 euro all’anno (12.073,99 x 12 mensilità). L’Amministrazione Cirillo, nonostante le pessime condizioni finanziarie delle casse comunali, decide di dare in comodato d’uso gratuito, per nove anni, i locali posti al primo e secondo piano dell’immobile, sottraendo alle casse comunali un valore pari a 1.303.990,92 euro per l’intero periodo. Gli Enti Pubblici, possono permettersi di dare strutture in comodato d’uso gratuito? Il Comune intende rinunciare ad un reddito, preferendo, invece, continuare a gravare di tasse i cittadini? Soldi che vengono buttati dalla finestra e che potrebbero essere utilizzati per la manutenzione ordinaria dell’intero paese. Per il bene del paese e dei suoi cittadini, anche un solo metro quadro di suolo pubblico deve essere messa a gara per pagare il dovuto. In un paese dove per mancanza di soldi, chiudono le scuole, non si asfaltano le strade, la mensa scolastica che parte ogni anno in ritardo, con un parco impraticabile a causa della scarsa manutenzione, dobbiamo assistere inermi ad un’ulteriore sopruso da parte dei nostri amministratori, in cambio di un servizio che abbiamo a 700 metri di distanza.
Da salvaguardare resta, e questo lo dobbiamo riconoscere, il servizio offerto alla comunità. E niente di più. Si doveva e si poteva fare di più soprattutto per portare soldi freschi nelle casse comunali. Capitolo opposizione. Ancora una volta le minoranze non assumono nessuna posizione alternativa in consiglio comunale. Niente di niente. Consociativismo allo stato puro o semplice pigrizia? Sulla questione legata ai costi del servizio, si poteva mettere in campo un ragionamento diverso? Sicuramente si. Tempo al tempo ed i nodi vengono al pettine. Prima o poi.

 

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