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Cardito – Un parco pubblico abbandonato a se stesso

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Sulle condizioni critiche in cui è tenuto il Parco Taglia di Cardito potremmo scrivere un libro. Questo grande polmone di verde del Comune, il più grande della provincia di Napoli, con i suoi 150.000 mq, è ormai abbandonato a se stesso. Tutti i progetti e le promesse di quest’Amministrazione, dopo quasi quattro anni, sono rimasti solo su carta.
Partiamo con ordine e ricordiamo ad inizio consiliatura, dal Comune di Cardito, fu bandito un concorso di idee per la riqualificazione urbana sostenibile e il recupero architettonico-funzionale dell’area denominata “Parco Cardito”. Le finalità erano quella di acquisire proposte con contenuti progettuali, tecnici ed economici che valorizzavano l’intera area e gli immobili esistenti incrementandone la funzionalità e la fruibilità, anche attraverso interventi infrastrutturali sulle aree adiacenti, mantenendone la riconoscibilità e privilegiando, per la realizzazione dell’intervento, tecnologie costruttive flessibili ed ecosostenibili. Al concorso potevano partecipare professionisti abilitati e in base al progetto erano previsti tre premi dal primo di 4000,00 €, al secondo 2500,00 euro e il terzo 1000,00 €. Successivamente con determina n. 91 del 21/03/2017, il Responsabile di Servizio Arch. Pasquale Imbemba, approva la graduatoria per il miglior progetto in base al punteggio più alto e con l’assegnazione dei premi previsti dal bando. I premi saranno cosi assegnati:
    1° premio pari ad € 4.000,00 all’arch. Schiavo Elia R.T.P.
    2° premio pari ad € 2.500,00 all’arch. Tronci Francesco
    3° premio pari ad € 1.000,00 all’arch. Jacopucci Andrea

       R.T.P.

Una riflessione viene spontanea. A cosa sono serviti questi progetti di riqualificazione urbana se sono stati chiusi in un cassetto? Era solo un’espediente per erogare premi? L’arch. Elia Schiavo non era l’ex segretario del Partito Democratico di Cardito? Adepto del Sindaco? Ma questa è un’altra storia. Andiamo avanti.
Quotidianamente ci arrivano tantissime segnalazioni di nostri lettori in cui si lamentano del degrado del Parco senza comprendere il motivo del mancato interesse da parte dei nostri amministratori. Non occorrono grandi competenze per rendersene conto, ma per chi frequenta ogni giorno il polmone verde della nostra cittadina, si rende conto a vista d’occhio che l’idea del progetto iniziale è rimasto solo su carta perché, è ridotto in condizioni, davvero, pietose. Ma ciò che più pesa agli abituali frequentatori è l’assoluta mancanza di vigilanza, condizione che ha permesso – nel tempo – che non fosse un luogo più adatto per le famiglie, soprattutto se con bambini non possono più giocare liberamente sulle giostrine.
Infatti, come da un post del Sindaco Cirillo del mese di Agosto scorso, si apprende che le giostre vandalizzate, furono rimosse da apposita ordinanza sindacale e che venivano ripristinate nuovamente dopo le ferie, ma ancora una volta la promessa  non è stata mantenuta. Ormai siamo in autunno e le ferie sono trascorse da tempo e nemmeno una variazione di bilancio risulta essere stata fatta per ridare quella piccola area ai bambini che soprattutto nei fine settimana corrono in villa per divertirsi e stare insieme, speriamo che almeno la videocamera abbia immortalato chi ha danneggiato l’area adibita ai giochi dei bambini.

 

A tal proposito vorrei ricordare a tutti che la videosorveglianza non copre l’intero polmone naturale perché danneggiata continuamente, dai soliti vandali che si sono impadroniti della struttura sabotando e danneggiando le telecamere di sorveglianza nei vari punti. Oggi per molti andare al Parco Cardito è diventato quasi un atto di coraggio.

 

 

Per chi utilizza il parco per il footing giornaliero a prima mattina e nel tardo pomeriggio, lamenta una mancata manutenzione ordinaria dei vari spazi che non viene garantita, come la mancata potatura di alberi di grosso fusto che costituiscono un reale pericolo soprattutto quando piove e quando tira il vento. Infatti in questi giorni di allerta meteo, lungo il percorso utilizzato dai podisti, si trovavano sul suolo una decina di rami spezzati rivolti di traverso che ostacolavano il percorso, diventando un reale pericolo per i passanti.
Un’altra questione segnalata dai cittadini, soprattutto da donne ed anziani è la chiusura dei bagni pubblici. Per questo motivo potrebbe presentarsi un problema serio per i frequentatori che intendono rinfrescarsi o andare urgentemente in bagno. I bagni sono stati chiusi perché versano in una condizione pietosa perché vandalizzati per il mancato controllo. Al suo interno troviamo danneggiate tubature, porte, impianto elettrico, lavabi, tutti rischi per gli utenti. Occorrono innumerevoli interventi di manutenzione perché non c’è programmazione.
Tenere aperta la villa in queste condizioni ha pochissimo senso, non basta spalancare il cancello quotidianamente per consegnarla alla fruizione dei cittadini se la desolazione, l’abbandono, la sporcizia e il pericolo la fanno da padrone. La villa comunale è un bene pubblico e l’amministrazione ha il dovere di occuparsene e di tenerla quantomeno in condizioni dignitose. Invitiamo l’amministrazione e soprattutto l’assessore al Verde Pubblico Avv. Daniela Portella a fare qualcosa per garantire la sicurezza e le condizioni igieniche sufficienti per utilizzare questo grande polmone verde del nostro paese, realizzato grazie alla determinazione e alla volontà dei tanti Amministratori che hanno preceduto l’attuale governo cittadino. Al momento l’assessore competente non riesce a tenere sotto controllo neanche gli alberi e il verde del nostro Parco come si evince dalle foto sottostanti.

 

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