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Il governatore De luca guida i sindaci in protesta a Roma conto l’Autonomia differenziata

Il Presidente della Regione Campania De luca alla testa di oltre 500 primi cittadini del sud per manifestare contro l’Autonomia differenziata. Scontro verbale con la Polizia al limite del tafferuglio sonno al ministero di Fitto.

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Il presidente De luca, alla testa di oltre 500 primi cittadini con tanto di fascia tricolore, ha marciato in corteo con i colleghi alla volta del Ministero per gli Affari europei e le politiche di coesione, in Largo Chigi, per chiedere un incontro, nonostante l’assenza del ministro Raffaele Fitto, che nelle stesse ore era in Calabria con la premier Giorgia Meloni, per siglare il patto di coesione per la Calabria.

Al corteo, a cui hanno partecipato delegazioni anche di primi cittadini calabresi, pugliesi e lucani, si sono registrati momenti di tensione con le forze dell’ordine durante il tentativo di avvicinarsi alla sede del governo, lamentandosi per non essere stati ricevuti da nessuno dei ministeri, nonostante li avessero avvisati da giorni del loro arrivo. Poi con tutto il gruppo si dirige verso Montecitorio, tentando di entrare in piazza forzando il cordone della polizia.

Insieme a due sindaci campani, si è fermato nel Transatlantico a conversare con alcuni giornalisti, raccontando della manifestazione e lamentandosi per non essere stati ricevuti da nessuno nei ministeri. “Siamo arrivati davanti al Ministero della Coesione, dove sono degli stakanovisti: non c’era nessuno. Non c’era il ministro, non c’era un sottosegretario, non c’era un funzionario che stava giocando a tennis. Ci hanno spintonato, poi hanno detto che una delegazione poteva salire, ma sopra non c’era nessuno. Allora sono andato verso Palazzo Chigi, ma una barriera di polizia ci ha bloccato. Hanno detto che poteva passare solo il Presidente, e così sono andato io. Ma a Palazzo Chigi, non c’era Mantovano, non c’era nessuno. Ecco come trattano i sindaci della Campania. Sono 12 giorni che li avevamo avvisati che saremmo venuti.”

Eppure, la manifestazione era iniziata nel migliore dei modi. Ad accogliere il Presidente De luca in piazza Santi Apostoli c’erano più di mille persone. C’era in maniera compatta per la prima volta dopo mesi di tensioni, tutto il gruppo del Pd. Non solo consiglieri regionali, mezza giunta ma anche i parlamentari fedelissimi della Schlein come Marco Sarracino e Antonio Misiani. “Il problema riguarda la democrazia che vive se viene rispettato un fatto costituzionale. Significa che chi governa non può prendere le risorse come se fossero un bottino di famiglia e fare quello che vuole. La democrazia vive se vengono rispettati i diritti di tutti”, ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De luca, arrivando in piazza.

“Dobbiamo fare un’operazione verità – ha sottolineato De Luca – spiegare bene che al Sud oggi come oggi arrivano meno risorse: abbiamo il 25% in meno di spesa sanitaria, abbiamo meno posti letto, meno medici e questa storia deve finire. Noi riteniamo di non togliere neanche un euro alle regioni del Nord. Le regioni sviluppate sono la ricchezza dell’Italia e dobbiamo sostenerle, ma la spesa aggiuntiva va indirizzata al Sud. Centinaia di sindaci e amministratori della Campania hanno preso parte all’evento definendo l’autonomia differenziata, “una legge truffa che distrugge l’unità d’Italia”, e chiedendo il sì allo sblocco del Fondo di sviluppo e coesione per contrastare il divario con il Nord”. Ma soprattutto per ribadire che “la dignità del Sud non è in vendita, e Meloni e il Governo non possono calpestarla”.

Quando dalla Calabria, la premier Giorgia Meloni, dove è per firmare l’accordo per i fondi Fsc, dice rivolto a De luca: “Se invece di fare manifestazioni ci si mettesse a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più”. Non la prende bene il diretto interessato che, sino a quel momento, aveva tenuto i toni bassi. Ma complice la tensione e la stanchezza di una lunghissima giornata, in un fuori-onda con i cronisti parlamentari, De luca sbotta contro la premier: “Meloni? Senza soldi no non si lavora. Stronza, lavori lei”.

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