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De Luca lancia il tour anti Pd e guarda al centro

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Il terzo mandato tanto indigesto al Pd e tanto caro a De Luca rischia di generare la crisi di nervi in casa Nazareno. Nelle prossime settimane il governatore campano andrà in tour per l’intera regione presentando il suo libro “Nonostante il Pd”. Un’opera che, stando ai ben informati, sarà un vero e proprio colpo al cuore al partito guidato da Elly Schlein. Un libro in cui l’ex sindaco di Salerno rimarca le motivazioni storiche per cui il maggior partito della sinistra rischia l’estinzione. Dalla mortificazione dei militanti all’assenza di radicamento territoriale del gruppo dirigente nelle varie province. Ma la domanda che tutti si pongono resta la stessa. Perché De Luca ha scritto un libro sul Pd? E soprattutto qual è l’obiettivo politico del Presidente della Regione Campania? A cosa punta? Punto primo. De Luca col suo tour intende sfidare Elly Schlein sul terzo mandato. Una vera e propria forzatura contro la linea del partito nettamente contraria al terzo mandato del governatore salernitano. Portando Schlein al bivio della politica: rivedere la linea “anti De Luca” in assenza di alternative vere oppure espellere l’eterno ribelle di Salerno. E qui veniamo al secondo punto. In caso di espulsione dal Pd, De Luca tenterà la carta renziana. Stando ad indiscrezioni trapelate da ambienti romani, Renzi guarda con interesse allo scontro De Luca-Schlein. Pur di azzannare il Pd l’ex sindaco di Firenze è disposto a qualsiasi cosa. Ed ecco che gli interessi s’intrecciano come le congiunzioni astrali. Il sostegno di Renzi a De Luca sul fatidico terzo mandato unisce per forza di cose il senatore fiorentino e il capo della giunta regionale. Tutti uniti contro il Pd.

Del resto Italia Viva sostiene in consiglio regionale l’ex sindaco sceriffo con ben 3 consiglieri regionali ed un assessore con delega all’Agricoltura con una lunga storia politica: Nicola Caputo. Che vanta un rapporto strettissimo con l’ex premier a tal punto da seguirlo nonostante la rottura sanguinosa con Calenda (basta dare uno sguardo ai presenti all’assemblea del Partito Democratico Europeo in cui Renzi è intervenuto su temi di carattere europeo). Terzo punto. In caso di espulsione dal Pd, il centrosinistra campano rischia una spaccatura senza precedenti col rischio di esprimere due candidati alla guida della Regione. Favorendo nei fatti la vittoria del centrodestra. Uno scenario che obbligherebbe Schlein alle dimissioni irrevocabili dalla guida del partito. La Campania è fra le ultime roccaforti del Pd insieme alla Toscana, alla Puglia e all’Emilia Romagna. Consegnarla a Meloni e Salvini dopo 10 anni di sconfitte significa portare il Pd alla scomparsa. Pure perché al momento il Pd non ha nomi validi per sostituire De Luca e convincere i ras regionali ad abbandonare il vulcanico governatore. O meglio. I nomi fin qui ipotizzati (Fico, Costa e Amendola) non hanno scaldato i cuori dei mister preferenza. Pane al pane, vino al vino. De Luca vuole la ricandidatura. Con o senza Pd. E attraverso il suo libro inaugurerà la campagna elettorale per il terzo mandato attraverso, sempre stando ai rumors legati al contenuto del suo libro, una duplice battaglia. Rivolgersi ai delusi del Pd e diffondere i risultati della sua azione di governo. Ben oltre i tatticismi legati alle alleanze politiche sulle quali De Luca non ha mai posto paletti insormontabili. Dunque si profila un duello rusticano destinato a caratterizzare il dibattito politico in Campania nei prossimi mesi. Chi vivrà vedrà.

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