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Cardito. Ecco come Forza Italia “azzera” la leadership del sindaco Cirillo

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Mancano circa 2 anni per le prossime elezioni amministrative. In città è tempo di bilanci e nuovi orizzonti. Da una parte il sindaco Cirillo arriva alla fine del suo mandato senza la possibilità di potersi ricandidare. Dall’altra parte esiste la possibilità, senza tuttavia commettere gli errori del passato, di partorire un’alternativa politica in grado di offrire un’altra storia ai carditesi. Una storia che riscopra i valori legati al confronto, alla selezione della classe politica a differenza del disastro di questi anni. Ma veniamo ai fatti. L’ultima novità registrata nelle ultime ore riguarda la nomina a coordinatore cittadino di Forza Italia di Giovanni Aprovidolo. Il consigliere di maggioranza insieme al suo gruppo di riferimento (Russo, Fusco, Mirone e Desimone) ha sostenuto il partito di Berlusconi, che in Campania è guidato dal parlamentare europeo Fulvio Martusciello, alle ultime elezioni politiche sostenendo Franco Silvestro al Senato. Dopo 10 anni di sostegno al Pd attraverso l’utilizzo di liste civiche, Aprovidolo (che a differenza degli altri si candidò per la prima volta proprio nel Pd nel 2012) e soci passano a destra pur restando in maggioranza. E non è un dato marginale.

Al di là del fatto puramente partitico esistono alcuni elementi tutti carditesi che in molti continuano ad ignorare. Da settimane qualcuno invoca fuoco e fiamme alimentando la “cacciata” dei forzisti. Niente di più sbagliato. E vediamo perché. Punto primo. Il silenzio di Cirillo la dice lunga su quanta voglia abbia di cacciare gli esponenti di Forza Italia dalla maggioranza. Il primo cittadino sarà costretto a tenerseli stretti fino a fine mandato anche perché spedirli all’opposizione significa ritrovarsi con una maggioranza molto risicata col serio rischio di essere sfiduciati e decadere anche da Vicesindaco a Città Metropolitana. E per Cirillo sarebbe la fine. Soprattutto in vista della sua candidatura al consiglio regionale. Punto secondo. Qualsiasi sindaco del mondo avrebbe rassegnato le dimissioni dopo che la maggioranza uscita dalle urne fosse totalmente diversa da quella che attualmente compone il consiglio comunale. E dunque in assenza di questo passaggio resta un solo ragionamento in piedi: Cirillo pur di restare inchiodato alla poltrona si tiene una maggioranza a guida Pd-Forza Italia-Italia Viva. Centro, destra e sinistra. Tutto insieme appassionatamente. E qui veniamo al terzo punto.

Aprovidolo e soci rappresentano circa il 30% dell’attuale coalizione di governo. E per la prima volta, pur con tutte le diffidenze del caso, monopolizzano l’alternativa in città internamente alla maggioranza senza spianare un’autostrada a Cirillo per la scelta del prossimo candidato sindaco. Anche a costo di aderire ad un partito avversario del Pd ma uccidendo nella culla qualsiasi tentativo ostile all’attuale amministrazione. In altre parole la nascita di Forza Italia conferma che Cirillo non è più il leader indiscusso in città ma che dinanzi all’attuale scenario è costretto a condividere con le forze alleate la futura coalizione in città. Pure perché se riuscirà a candidarsi al consiglio regionale avrà interesse affinché a Cardito la coalizione che verrà sarà capace di garantirgli consensi importanti. Accettando che i suoi interlocutori possano alzare la posta in palio. In parole ancora più povere Cirillo non è più l’uomo solo al comando. L’unico a non averlo ancora capito sapete chi è? Proprio lui. Forza Italia batte Cirillo uno a zero.

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