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La mossa del cavallo

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Alla vigilia delle elezioni politiche nasce sempre qualche novità qualche volta seria, altre volte no. Il magistrato Ingroia che fallì clamorosamente l’obiettivo politico con la candidatura a premier della lista Rivoluzione Civile, alle Elezioni politiche italiane del 2013. Ritenta oggi l’avventura, con Giulietta Chiesa. Nell’intervista al Corriere della sera, durante una conferenza stampa, in primis puntualizza che non farà lo stesso errore, non sarà una lista di sinistra. Il nome del nuovo movimento dell’ex magistrato palermitano sarà: “La lista del popolo – la mossa del cavallo”. In un’accorata conferenza stampa ci dice, a proposito della nuova esperienza politica “…un’offensiva costituzionale, una mossa del cavallo, per scavalcare le file nemiche: partiti e politici mestieranti, che hanno determinato la fine della democrazia partecipata, quindi noi dobbiamo tornare alla Costituzione, della quale pretendiamo l’attuazione totale. Ecco il nostro programma rivoluzionario”. Che cosa dire, la prima cosa che viene dal cuore è la frase retorica “ma che guaio abbiamo passato…”, la seconda è quella di voler rispondere al magistrato o interrogarlo sulla frase “materiante” della politica. All’indomani della mazziata elettorale è decaduto dal lavoro di magistrato, grazie all’ex presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, diventa commissario di “Sicilia e-Servizi”, società che gestisce l’informatica della Regione Sicilia. Della stessa diviene poi amministratore unico. Successivamente viene nominato commissario straordinario della provincia di Trapani, ancora dal presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, ex magistrato anch’egli. Ora, perché deve essere considerato “mestierante” qualsiasi protagonista della vita politica e amministrativa e lui no, dopo questa serie d’incarichi ricevuti dall’ex collega magistrato ed ex presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta? Come mai la doppia morale, tanto cara negli anni passati da una sinistra moralista e radical chic, si è trasferita ai magistrati, da Di Pietro a Ingroia, passando per De Magistris a Napoli, Emiliano in Puglia e Crocetta in Sicilia? Personalmente non ho pregiudizi, ogni cittadino può impegnarsi in politica ma lo deve fare rispettando regole e principi, certo non giudicando e valutando altre categorie professionali. Auguriamo al dott. Ingroia un fulgido successo elettorale, magari alleato del Movimento dei forconi del compaesano ex colonnello dei carabinieri Pappalardo, il risultato sarà ricordato e resterà nella storia politica italiana. Cari lettori allora preparatevi all’evento: “La lista del popolo – la mossa del cavallo” di Ingroia sarà protagonista di un nuovo rinascimento, distinta e distante dalla sinistra e impregnata dei valori della Costituzione ai quali il magistrato, pardon ex Ingroia ha dedicato una vita. Prendendo spunto dall’ex magistrato napoletano, il pensiero non può non correre al nostro Sindaco Metropolitano, anch’egli ex magistrato Luigi De Magistris. Da qualche tempo sembra essere uscito dal guscio napoletano e si è affacciato nei comuni dell’interland napoletano con il suo movimento politico “Dema”. I risultati sono stati dignitosi e si può continuare a crescere, immaginando comunque che il disegno politico personale debba necessariamente confrontarsi con le altre parti della sinistra, insieme ai centri sociali e i movimenti antagonisti di cui De Magistris è affezionato interlocutore. La sinistra oggi deve ritrovare una propria identità, staccando la spina di un’alleanza che forse davvero non ha più motivo di esistere, si chiami Ulivo, centrosinistra o democratici. La vittoria del referendum de l4 aprile dovrebbe unire intorno ai principi costituzionali la sinistra, non dividere i suoi protagonisti sui calcoli politici ed elettorali. Ben venga l’ingresso al tavolo della sinistra di De Magistris e dei suoi “Dema”, sperando non si faccia prendere anch’egli dalle smanie ingroiane, magari sostituendo al cavallo il simbolo del Napoli, il nostro “ciuccio” e lo scalcio dell’equino partenopeo non è meno pesante del cugino maggiore. La storia di De Magistris e le sue grandi vittorie alle elezioni comunali del 2012 e del 2017 alla carica di sindaco di Napoli, alle elezioni europee in precedente, sono una garanzia di
carattere e personalità, sperando che questi numeri, queste qualità, possano essere oggi patrimonio di una nuova sinistra e non di eresie qualunquistiche legate a sport equestri

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Gianni Bianco
Gianni Bianco, inizia l'impegno politico e ricoprendo diversi incarichi organizzativi ed istituzionali. Socialista di ispirazione riformista, svolge tra alterne vicende i suoi ruoli, puntando in particolare, all'organizzazione del partito intervallato da alcuni sogni. Partecipa infatti alla fondazione del PD napoletano al fianco di Umberto Ranieri nel 2007 ma, qualche anno dopo ritorna al PSI, alla segreteria politica di Casoria. Negli ultimi anni corona un sogno, diventare giornalista. Scrive per le alcuni periodici locali, carta dei e web. Oggi sceglie di guardare ancora una volta il mondo dalla lente di ingrandimento dell'informazione e della cronaca politica. AreaNordnews sarà una nuova sfida, la più seria: far rivivere l'idea di una politica, di un'informazione; di un mondo che guarda a sinistra, dalla prospettiva dell'Area a Nord di Napoli.

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